La Regione quest’estate ha lanciato l’iniziativa delle Scuole dei Genitori, stanziando 200.000 euro per tutti quei progetti, presentati da Comuni ed Associazioni, che ne prevedessero l’introduzione. L’AGE, in collaborazione con il Centro Studi NOSTOS e due Comuni dell’entroterra, con forme e contenuti diversi, ne ha presentati tre.
Il primo, dal titolo LA RETE CHE UNISCE, LA RETE CHE CONFONDE, ripropone l’edizione del 2009 che coinvolse ragazzi, genitori e docenti della Scuola Marchetti. Questo progetto, successivamente, è stato premiato con cinquemila euro dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del concorso sulla Corresponsabilità educativa Scuola Famiglia.
Le finalità sostanzialmente rimangono due:
-Attenuare il ‘digital divide’, ossia permettere ai genitori di prendere coscienza del fenomeno, perché, considerato che è impensabile demonizzare tali tecnologie, peraltro anche molto coinvolgenti, è indispensabile apprenderle per apprezzarne le potenzialità e ridurne i rischi.
-Creare una sintonia tra Famiglia e Scuola (corresponsabilità educativa) sull’approccio da utilizzare nei casi di eccessiva dipendenza e/o contrastare fenomeni come cyberbullismo, adescamento, o contenuti inappropriati.
Gli altri due, dal titolo I GENITORI A SCUOLA. LA SCUOLA DEI GENITORI, sono più articolati e di durata più lunga, e presentano le seguenti finalità:
-Prendere coscienza del proprio ruolo genitoriale e sviluppare “competenze”
-Sviluppare la rete di solidarietà tra genitori per rompere ‘l’isolamento’ delle famiglie rispetto ai problemi (es. dipendenze).
-Sviluppare la continuità e le coerenze educative tra le famiglie e le strutture educative del territorio (Scuola, Parrocchia, Associazioni sportive, ecc.).
-Verificare la possibilità di costituire “Gruppi di Educazione Genitoriale Permanente in cui i genitori (corsisti) diventano “helpers” o “consulenti genitoriali” per altri genitori.
Le Scuole, che da dieci anni a questa parte l’AGE va proponendo, cercano di evitare che si creino iniziative scollate dal territorio (scuola, parrocchia, associazionismo), cercando di evitare il pragmatismo delle nuove scuole genitori, ossia contenitori di 'istruzioni per l'uso' con nessuna pretesa di continuità e di costruzione di legami significativi tra le famiglie (mutuo-aiuto) e tra queste e l’ambiente in cui vivono.
Dobbiamo effettivamente riconoscere che è la prima volta che un’Istituzione pubblica (Regione Marche) trovi dei soldi per promuovere un’iniziativa così opportuna, e riteniamo che un monitoraggio delle iniziative progettuali sia necessario al fine di offrire alle famiglie le migliori soluzioni formative. Pertanto, auspichiamo che alla fine ci possa essere un momento di verifica e di sintesi, magari con un Convegno, durante il quale potranno essere presentate tutte quelle Scuole che saranno finanziate e realizzate.