QUADERNI. UNA MAMMA “TIRA E MOLLA”

Questa settimana pubblichiamo il contributo di una mamma che, con forte ironia, ci racconta quello che i genitori sognano di essere per i loro figli e quello che poi avviene nella realtà di tutti giorni.
 
Una mamma “tira e molla”
 
Che fatica essere sempre coerenti, tranquille guide dei nostri figli, sicuri, autorevoli e insieme sorridenti, superiori, ma solidali quando il momento lo richiede. Mi immaginavo così prima di avere le mie due bimbe: una mamma modello pubblicità, sempre disponibile a fronteggiare ogni situazione, con un bel sorriso sicuro e rassicurante, pronta ad intervenire dall’alto della sua olimpica serenità. E invece eccomi qui, una vera mamma “tira e molla”, disposta a mercanteggiare, venire a patti, ricorrendo talvolta, ahimè lo ammetto, a odiosi ricatti.
E il colmo poi, è che poiché spesso, nel mio atteggiamento un po’ schizofrenico, sono la prima a raccomandarmi con loro di non ricorrere mai ai questi mezzucci da quattro soldi per raggiungere un obiettivo, ottengo il risultato di sentirmi dire immancabilmente (e sacrosantamente): “Mamma, ma questo che ci fai non è un ricatto?”. Macchè ricatto, è solo l’ultima spiaggia per essere obbedita, dopo che per giorni mesi anni mi sono sgolata per far capire in maniera ragionevole che una certa cosa si deve/non si deve fare.
Prendiamo l’eterno problema TELEVISIONE.
Ecco l’assioma: la televisione è uno strumento di conoscenza: è lei al nostro servizio, non noi al suo. Presa a piccole dosi può rappresentare un utile sistema per imparare e istruire (corsi di inglese, documentari, film scelti con cura, etc. etc.). Ecco il dato di fatto: due “fanciulle” eternamente stravaccate sul divano con patatine fritte al seguito e telecomando in mano.
Idem per quanto riguarda il TELEFONINO.
Abbiamo tenuto duro (e che sforzo!) fino al raggiungimento del dodicesimo anno di età della grande quando, con molte raccomandazioni e palpitazioni abbiamo dovuto cedere. Teoria: in determinate situazioni di emergenza il cellulare può essere prezioso, quindi non abusarne, fanne buon uso. Realtà: con un irrefrenabile moto compulsivo la festeggiata ha iniziato ad inviare valanghe di inutili messaggi alle persone più improbabili, con grave danno alle nostre finanze e alla nostra pazienza.
E ancora è presto per il MOTORINO, ma so già che saranno dolori…  
E fin qui passi, ma il peggio deve ancora arrivare, e riguarda un argomento che sia a me che a mio marito stava molto a cuore: il CIBO. Noi siamo ciò che mangiamo: niente di più vero, e quindi occhio a ciò che ingeriamo! Frutta, verdura, pochi grassi animali e vegetali, niente conservanti: questa sarebbe stata la dieta dei nostri figli! E la legge del contrappasso anche in questo caso non ha fallito: dobbiamo infatti ringraziare la Ferrero se la nostra figlia più grande è ancora in vita, visto che per 12 anni si è nutrita quasi esclusivamente di Nutella! E che potevamo fare? Toglierle l’unico alimento che era disposta a mandar giù?
Ma è inutile disperare, ed anche improduttivo.
Ora che ho diversi capelli bianchi e che col senno del poi comincio a vedere le cose da una certa distanza, penso che in fondo sia giusto così: ognuno nasce con un carattere ben determinato, così come nasce con un certo viso, con un particolare colore degli occhi. Il carattere c’è già quando si viene al mondo, eccome!
E i bimbi non sono vasi vuoti da riempire. Il cammino si compie insieme, genitori e figli, e pensandoci bene questo è il bello dell’avventura che inizia quando nasce un essere umano.
Finchè arriverà il giorno in cui i nostri figli, le famose frecce di Gibran, prenderanno il volo da soli, e allora davvero saranno problemi, e che solitudine ci sarà nella nostra faretra vuota!    
 

QUADERNI. LA PRIMA SIGARETTA

Il secondo contributo che pubblichiamo appartiene ad una mamma che si è trovata a dover gestire una situazione difficile con la figlia quando ha scoperto che fumava.

Questa storia rappresenta molto bene la rabbia e la delusione di tanti genitori che mai vorrebbero imbattersi in simili situazioni. E qui parliamo di una “normale” sigaretta. E’ storia di questi giorni l’uso di ben “altre sigarette”, alle quali ci si arriva per ragioni spesso vicine alla incapacità dei genitori di capire profondamente i propri figli.

 

La prima sigaretta

 

La prima sigaretta e accendino che a quindici anni ho trovato in tasca di mia figlia (oggi ventenne ) è stato un trauma.

Non sono riuscita a prendere tempo, ragionare, pensare; l’ho detto a mio marito che ugualmente non se lo aspettava e, poi, all’ora di cena, ho esordito dicendo : “ tu fumi” mostrando le “prove”.

Mia figlia ha sostenuto che quelle sigarette non erano le sue ma di una amica. Non abbiamo tenuto conto di ciò che lei sosteneva in sua difesa e ho continuato con rimproveri, “insulti”, con rabbia e delusione.

Poi il silenzio.

Abbiamo riaperto il discorso il giorno dopo ma mia figlia è rimasta chiusa in sè stessa e neppure il tentativo di chiarimenti più tranquilli successivi non hanno favorito la comunicazione.

Solo in seguito abbiamo affrontato discorsi sui danni provocati dal fumo sulla salute; in quel momento ciò che ha provocato la nostra reazione è stata la trasgressione. Oggi, all’età di ventidue anni, fuma qualche sigaretta (non in casa) e non accetta ancora discorsi in merito, neanche battute ironiche su questo argomento.

Con nostro figlio (quindici anni), se dovesse capitare affronteremmo il problema in altri modi e ciò provocherebbe di sicuro la reazione di mia figlia: “Con lui siete più permissivi”.

Questa frase ricorrente ci fa riflettere sull’inevitabile, a nostro avviso, cambiamento degli stili educativi dovuto a molteplici fattori.

 

LA SCUOLA DEI GENITORI DI SERRA DE’ CONTI. 1° INCONTRO

Come da programma, la Scuola dei Genitori di Serra è iniziata sabato 14 ottobre. Presso la Scuola Leopardi, alle 15.30, venti genitori motivati, hanno partecipato con molto entusiasmo ed interesse al primo incontro dal titolo: La coppia coniugale e il suo progetto di genitorialità: le gioie, le ansie, i timori.
La relatrice è stata la Dott.ssa Mery Montesi.

Le quattro ore pomeridiane sono trascorse molto velocemente, considerata la tematica e la modalità con cui è stata proposta. Pochi spunti introduttivi ed alcuni stimoli sono bastati per consentire ai genitori di aprirsi e di riferire molte situazioni problematiche. La gestione quotidiana e spesso non facile dei bambini, l’approccio educativo differente tra padre e madre, la mancanza di tempo per la coppia coniugale, il rapporto spesso difficile con le insegnanti, i conflitti frequenti e talvolta devastanti con i ragazzi sono state le questioni sulle quali i genitori hanno potuto solidarizzare e generare, di conseguenza, un clima piacevole ed appassionante.

L’incontro è stato preceduto da un saluto del Prof. Massimo Bevilacqua, Assessore del Comune di Serra, patrocinante, insieme all’Istituto Comprensivo di Arcevia, dell’iniziativa, e dalla presentazione del corso da parte del Presidente dell’Age di Senigallia, Dott. Alberto Di Capua.

I bambini hanno potuto godere della compagnia di alcune baby sitter.
Il prossimo incontro, previsto per il 28 ottobre, avrà per titolo: L’educazione alla pace in famiglia e la gestione dei conflitti a cura dell’Associazione Tangram di Senigallia.

LA SCUOLA DEI GENITORI DI SERRA DE’ CONTI

La Scuola dei Genitori, organizzata in collaborazione con l’AGE,  il Comune di Serra de’ Conti e il Centro Servizi per il Volontariato, intende aiutare le famiglie e la scuola ad avere rapporti migliori anche per evitare disagio nei ragazzi.

I quattro appuntamenti di questa prima serie di incontri si terranno nei locali della scuola Leopardi di Serra. Questo il programma:

· 14 Ottobre – La coppia coniugale e il suo progetto di genitorialità: le gioie, le ansie, i timori. Relatrice: Dott.ssa Mery Montesi.

· 28 Ottobre – L’educazione alla pace in famiglia e la gestione dei conflitti. Relatore: Associazione Tangram di Senigallia.

· 18 Novembre – Una rete solidale di genitori: la prevenzione sulle dipenenze (alcool, fumo, droga, internet). Relatore: Dott. Moreno Marcucci del Centro Studi Nostos.

· 2 Dicembre –  Famiglia, scuola e territorio: la richiesta delle famiglie e l’ascolto delle istituzioni. Tavola Rotonda a cura del Coordinamento AGE di Senigallia.

Tutti gli incontri iniziano alle 15:30 e finiscono alle 19:30.

E’ previsto il servizio di baby-sitter.

LA SCUOLA DEI GENITORI A SENIGALLIA. LA STORIA

La proposta di una Scuola per i Genitori a Senigallia è nata un pò per caso ed in un modo inaspettato, coinvolgendo molte Associazioni di Volontariato della città. Questo ci è necessario per spiegare perché inauguriamo il primo Centro Servizi per il Sostegno alle Funzioni Genitoriali secondo la L.R. 9/2003.

La COOP Adriatica di Senigallia nel 1997 con l’intento di favorire una costruzione di una rete di volontariato locale aveva aggregato una ventina di Associazioni operanti sul territorio con un’iniziativa denominata “Centro anch’ io”.

Successivamente la COOP chiese alle Associazioni di formulare alcune proposte di intervento comune sul territorio che rendessero visibile e concreto l’impegno delle Associazioni. Tra le proposte, tutte meritevoli, che furono presentate da parte di alcuni organismi, quella della formazione dei genitori, trovò il consenso maggiore.

La Scuola dei Genitori ebbe inizio il 26 ottobre 1997 ed fu presentata durante un Convegno al quale parteciparono esperti ed autorità cittadine per riflettere sul tema complesso della genitorialità.
Le finalità contemplate in questo itinerario educativo di durata biennale (1997/1998-1998/1999) erano:

Prendere coscienza del proprio ruolo genitoriale e sviluppare competenze
Sviluppare la rete di solidarietà dei genitori per rompere l’isolamento delle famiglie rispetto ai problemi
Sviluppare la continuità e le coerenze educative tra le famiglie e le strutture educative del territorio (scuole, Parrocchie, Associazioni sportive, ecc.)
Costruire una rete di Associazioni genitori di volontariato, Scuola, ASUR e del Comune per costruire un centro territoriale di produzione e di coordinamento di ulteriori progetti
Verificare la possibilità di costruire un centro di educazione territoriale permanente, in cui i genitori corsisti diventano ‘helpers’ o consulenti genitoriali per gli altri genitori.

Nel corso dei due anni furono previsti contenuti relativi alla “comunicazione” all’interno della coppia e della famiglia e alle modalità di “partecipazione” e di coinvolgimento della famiglia stessa nel rapporto con le strutture educative territoriali (Scuola, Parrocchia, Associazioni). Il percorso coinvolse un centinaio di genitori con figli di età compresa tra i 5 e i 15 anni.

LA TAPPA SUCCESSIVA. “GLI HELPERS”
La formazione fin qui realizzata ha avuto il grosso pregio di favorire consapevolezze sul modo di essere genitori, di migliorare le relazioni tra genitori e figli, di facilitare le relazioni tra genitori stessi e di permettere la presa di coscienza da parte di queste famiglie di poter far qualcosa per altre famiglie.
Di qui, la necessità di cogliere ed incentivare immediatamente questa istanza crescente di alcune famiglie di diventare risorsa per altre con una formazione più approfondita e mirata alla “consulenza”. Pertanto, un piccolo gruppo di genitori, alla fine del 1999, si impegnò in questo ulteriore percorso di formazione patrocinato e finanziato questa volta dal Comune di Senigallia.

LE MILLE STRADE DEL VOLONTARIATO FAMILIARE. L’IMPEGNO ASSOCIATIVO.
Gli anni successivi hanno visto impegnati molti di questi genitori in attività di sostegno alle famiglie, come i centri estivi, gli oratori, l’aiuto scolastico ed educativo, l’affidamento, tanto per citarne alcune. Ma, d’altra parte, l’impegno genitoriale si è anche espresso attraverso le Associazioni di Volontariato che si occupano di famiglie e minori. Così il mondo variegato dell’Associazionismo ha potuto annoverare tra le sue fila molti di quei genitori che “con una marcia in più” hanno potuto dare in questi anni e danno proficuamente un aiuto concreto alla famiglie in difficoltà.

IL CAMMINO DELL’AGE.
Anche l’AGE ha potuto portare un suo importante contributo alla comunità delle famiglie e diversi sono stati gli ambiti di attività nei quali ci si è impegnati dal 2000 fino ad oggi.
I Progetti “Il Villaggio globale” e “Il Quadrifoglio”. Si è trattato di costruire una serie di attività, a favore di ragazzi 6-14 anni, tendenti a favorire lo sviluppo armonico della loro personalità, offrendo una serie di opportunità educative ed aggregative e conducendo esperienze laboratoriali e culturali in grado di agevolare l’incontro di mondi, storie, saperi, tradizioni e stili di vita.
I Progetti “Io a scuola ci vado da solo” e “Io a scuola ci vado con gli amici”. All’interno della progettualità più ampia di una Città Sostenibile dei Bambini e delle Bambine, si è trattato di costruire un percorso educativo che mirasse a sensibilizzare le famiglie dei quartieri a lasciare che i propri figli andassero a scuola da soli o con gli amici e utilizzando mezzi di spostamento sostenibili come andare a piedi, con la bici o in macchina in compagnia (car pooling).
I Progetti “Scuole dei Genitori” e i “Laboratori Scuola-Famiglia”. I primi, in collaborazione con i Comuni dell’Ambito e le Associazioni operanti sul territorio vogliono essere uno spazio dove gli adulti si possono incontrare per discutere dei loro problemi con i figli, per confrontare i propri modelli educativi e comprendere i tratti fondamentali dell’evoluzione e dello sviluppo dell’età evolutiva e dell’adolescenza.
I secondi, in collaborazione con gli Istituti scolastici, si rivolgono a coloro che fanno parte dei Consigli d’Istituto, componente genitori ed insegnanti. Si tratta, in sostanza, di studiare un "sistema d’intervento" teso a creare la motivazione, l’impegno e la partecipazione delle varie componenti alla vita della scuola nella formulazione di progetti a favore del benessere dei ragazzi.

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L’idea di una Scuola dei Genitori permanente e continua, laica ed ispirata ai valori dell’educazione cattolica, integrata nel territorio e in rapporto di collaborazione con Associazioni ed Istituzioni, aperta a tutti i genitori, single e sposati, affidatari e adottivi, separati e divorziati, l’Associazione Genitori l’ha conservata nel cuore fin dalla prima esperienza del 1997.

L’AGE dal 2005 può godere dell’uso di una casa privata, sita in S. Angelo di Senigallia, per poter fare delle attività con i genitori. L’ottobre scorso l’Associazione ha chiesto al Comune di autorizzare la struttura, al fine di svolgervi delle iniziative a sostegno della famiglia, a norma della legge 9 del 2003 sulle strutture per l’infanzia e la genitorialità. L’autorizzazione è arrivata il 31 marzo di quest’anno.

La struttura non è grande ma può ospitare un pò di genitori e i bambini possono stare fuori a giocare in spazi protetti, oppure all’interno, in compagnia di baby-sitter. Sarà, inoltre, la sede del FORUM delle Associazioni dei Genitori e si presenta idealmente come un contenitore progettuale dove nascono e crescono iniziative con e per i genitori, e, presto, accoglierà, in collaborazione con tutte le AGE della Regione, un Centro Studi e Documentazione sulla Famiglia.

Qualcuno ci ha chiesto: ma che bisogno c’era di avere una struttura ad hoc quando in città, nelle frazioni, ci sono decine di spazi disponibili per fare attività con le famiglie, nelle parrocchie, così come nelle Scuole o nei Centri Sociali. E’ vero…….ma molti di noi hanno nel cuore l’esperienza dell’Eremo di Caresto che ci dice con chiarezza che ogni luogo, ogni struttura ha una sua vocazione, un suo spirito. Il Centro per la Genitorialità, è, quindi, semplicemente una casa, ospitale, accessibile e ambientalmente pregiata che potrà essere il luogo giusto per realizzare questo Laboratorio di idee e progetti tutti dedicati alla famiglia. Si prevedono almeno tre modalità di utilizzo:

1) Formazione alla rete familiare (gruppi di auto-aiuto) incontri brevi (1 o 2 ore) la sera dopo cena, a cadenza settimanale o quindicinale, proposti dai volontari del Centro o dalle famiglie. Esempi: discussione e condivisione di situazioni particolari esposte dai genitori; messa a punto di interventi centrati sulla solidarietà delle famiglie.
2) Le Domeniche in famiglia: giornate trascorse a contatto con la natura in famiglia, alternando momenti piacevoli di convivialità e di serenità, con momenti di studio e di riflessione insieme ai volontari del Centro. Esempi: discussione su argomenti proposti relativi alle problematiche educative e al rapporto con le altre agenzie educative del territorio (p.es. la scuola)
3) Maratone genitoriali sulle ‘relazioni’ (modalità seminariale): il sabato pomeriggio mentre i genitori lavorano in compagnia di esperti i piccoli si intrattengono con le baby-sitter. Esempi: le relazioni coniugali e genitoriali, le relazioni sociali e lavorative, il rapporto con la scuola e le associazioni del tempo libero, il rapporto con i media, il rapporto con l’ambiente naturale e lo sviluppo sostenibile, il rapporto con il tempo.

IL CENTRO PER LA GENITORIALITA’ DI S.ANGELO

inaug L’ AGE, l’Associazione Genitori di Senigallia, il 30 settembre 2006 ha inaugurato la sua prima  struttura di servizio e di sostegno per la famiglia. Molti i genitori intervenuti, così come, con vivo interesse, hanno partecipato alcuni rappresentanti delle Istituzioni locali. Oltre, infatti, agli Assessori Ceresoni e Giacomelli c’erano la referente dell’Ufficio Scolastico Regionale, dott.ssa Silvana Mancini, la coordinatrice dell’Ambito territoriale sociale n.8, Dott.ssa Marisa Sabbatini e il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Senigallia Nord-Mercantini, Prof. Giancarlo Santini. Anche alcuni componenti della Direzione Scientifica, il Centro Studi Nostos e l’Associazione Tangram, hanno portato il loro saluto e il loro augurio.
Infine, il Coordinamento Genitori Democratici, Associazione di Genitori di Chiaravalle, compagna di viaggio dell’AGE e componente del Forum Provinciale delle Associazioni Genitori della Scuola, ha sottolineato quanto un rete siffatta di soggetti pubblici e del privato sociale possa contribuire più efficacemente al sostegno dei genitori nel difficile compito dell’educare.

QUADERNI: LA RUBRICA DEI GENITORI

l’AGE continua la ricerca di nuovi spazi ove le idee e le esperienze sulla genitorialità possano trovare facile ospitalità

Per questo abbiamo pensato a QUADERNI, una rubrica on-line che raccoglie riflessioni, commenti e racconti di vita familiare.
E’ il Quaderno dei genitori scritto dai genitori con contributi ispirati da una serie di suggestioni: la gelosia fra fratelli; le tensioni e gli scatti di rabbia; la televisione, il computer, i video giochi; il tormento dei compiti, le interrogazioni, il rendimento scolastico; il tempo libero; i bisogni e le pressanti richieste; le paure e le continue preoccupazioni; l’impegno per la famiglia e fuori; le amicizie, il gruppo; i sentimenti e la scelta del partner; la sessualità; il motorino e il telefonino; gli orari di rientro; il rapporto con il cibo, il corpo, il fumo e l’alcool; l’uso del denaro; e altro ancora.
Come funziona? I genitori scelgono una o più tracce, ci scrivono una pagina della loro storia e poi ce la inviano (agesenigallia@age.it). I contributi sono autentici ed anonimi.
Il primo contributo che pubblichiamo appartiene ad un genitore che ha aderito con curiosità a questa iniziativa. Altri seguiranno, e ci si augura che questo piccolo patrimonio di riflessioni e di esperienze possa suggerire qualche strada possibile al genitore in difficoltà.

Le pressanti richieste

Alla mia figlia minore, quando aveva sette anni, venne il desiderio di farsi fare i buchi alle orecchie per gli orecchini; l’idea piacque anche alla maggiore, e così cominciarono insieme a chiedere che venisse realizzato il loro desiderio. Si temporeggiò per un pò, poi si decise che la cosa sarebbe stata realizzata per ambedue a undici anni, come una specie di premio dopo l’esame di quinta.

La grande vide, quindi, quasi subito realizzato il suo desiderio, la piccola dovette aspettare: ma molti piccoli eventi da noi sono stati organizzati così, in modo che il beneficio giungesse alle due sorelle alla stessa età, viaggi-premio, telefonino, molto più tardi il posta-pay. Ad undici anni finalmente fu completata l’operazione anche per la più piccola, con soddisfazione, ma anche con qualche problema di infezione al lobo che si ripetè varie volte. Dopo un po’ la ‘piccola’ non più tanto piccola chiese di potersi far fare un secondo buco in uno dei due lobi, con la giustificazione che l’asimmetria degli orecchini avrebbe rispecchiato l’asimmetria della sua personalità. La spiegazione, più che la richiesta in sé, era piuttosto sconcertante, anche perché la ragazza di ‘irregolare’, nonostante le sue sfuriate e la maglietta con lo slogan “non mi avrete mai come volete voi”, aveva in realtà ben poco; quindi la cosa ci appariva come uno sfizio, più che come un’esigenza della personalità, e dicemmo che non le avremmo impedito di farlo, ma che la cosa non ci trovava d’accordo e avrebbe dovuto realizzarla a sue spese e senza la nostra approvazione.

Non fu per nulla contenta della risposta: l’approvazione familiare (anche la sorella maggiore blandamente la scoraggiava) le appariva importante, se non proprio necessaria; questo ‘assumersi la propria responsabilità’ non le piaceva proprio. Ci pensò, ne riparlò un’infinità di volte, pretendeva questo assenso che non veniva. Alla fine prese coraggio e si fece fare il buco, anche se temeva che “le avremmo tolto il saluto”; dopodiché non se ne parlò più. L’asimmetria della sua personalità , se poi tale era, non ne fu né aumentata né diminuita.